Ripresi dopo un anno di sospensione i lavori di consolidamento della parete rocciosa del Castello di Milazzo, secondo stralcio funzionale. L’appalto, eseguito dalla ditta Esseti di Terni, per l’importo di circa 650 mila euro, era stato sospeso nel maggio dello scorso anno dal coordinatore della sicurezza Mariano Bucca, a seguito della constatazione del rischio di crolli della zona sottostante la cittadella fortificata, subordinandone la ripresa alla realizzazione di una barriera di contenimento.
Intervento – ha spiegato l’assessore ai lavori pubblici Santi Romagnolo – che è stato oggetto di una perizia di variante redatta dagli uffici comunali e approvata da Genio Civile e Soprintendenza. Così nella giornata odierna è stata disposta la riapertura del cantiere fissando il nuovo termine di ultimazione delle opere il 29 ottobre prossimo. L’obiettivo di questo intervento è mettere in sicurezza la parte del costone che sovrasta la zona di ponente (località Porticella), in passato causa di allarmanti smottamenti che hanno messo a repentaglio anche l’incolumità degli abitanti della zona sottostante. Un primo stralcio funzionale era stato già attuato per l’importo di 724.000 euro.
Ma il prossimo obiettivo che ci si prefigge a palazzo dell’Aquila è quello di completare l’intero costone sino al Tono e in tale ottica c’è fiducia sulle possibilità di ottenere il finanziamento del terzo stralcio, già depositato a Palermo qualche settimana fa.
Riguardano la parte sovrastante la Ngonia del Tono comprese le parti sottostanti di via Manica e il potenziamento della regimentazione delle acque meteoriche anche di via delle Magnolie, per l’importo di 6 milioni e 670 mila euro ; e la parete rocciosa del Castello (spesa prevista 3 milioni e 496 mila euro). Poco più di dieci milioni per mettere in sicurezza una zona molto importante del territorio.
«Confidiamo nel positivo riscontro della Regione – ha aggiunto l’assessore – per poter portare a compimento un ulteriore intervento indispensabile ed urgente per la messa in sicurezza di altre parti del costone roccioso sottostante il Castello e la Ngonia del Tono, che effettivamente necessitano di un urgente intervento per evitare il verificarsi di situazioni di pericolo, come è già avvenuto una decina di anni addietro. Istanze finalizzate al riassetto territoriale delle aree a rischio idrogeologico che in diverse zone presentano forti criticità».